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al testo di Annalisa Scialpi
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Il tempo oggi ha slargato le sue redini di misericordia nello stupore verginale della casa e i suoi ammennicoli, ammaliata dal tic-tac dell'orologio, buon compagno degli operosi e degli uomini d'affari.
Ma 'è un ragno che sporca la tappezzeria con la sua pallina di sterco e nonostante il voto di verginità della mobilia quasi ancora avvolta nel cellophane,
lascia una scia di spavento e di orrore; improvvisamente fa saltare pagliacci macabri da scatole immaginarie e rende ridicolo il fallace candore, vano il vento dell'oblio!
Il dio dell'oggettività delle cose striscia nudo in cantina coi suoi uncini, le costole rotte,
e a me non resta che danzare, ancora, la mia macabra danza sotto questa luna opaca che, tuttavia, sbiancaglia riflessi d'oro oltre la vana fuga che gli altri chiamano vita. |
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